Infermiera uccisa a Roma, il dramma di una donna che voleva aiutare le altre

Il delitto

Rossella Nappini, 52 anni, infermiera presso l’ospedale San Filippo Neri di Roma, ĆØ stata uccisa a coltellate lunedƬ 4 settembre 2023, intorno alle 17, nell’androne del palazzo dove viveva con i due figli e l’anziana madre, in via Giuseppe Allievo, zona Trionfale-Primavalle. A ucciderla ĆØ stato il suo ex compagno, Adil Harrati, 45 anni, di origini marocchine, con cui aveva avuto una breve relazione tormentata e interrotta da lei qualche mese prima. L’uomo l’ha attesa sotto casa e l’ha aggredita con un coltello da cucina, infierendo sul suo corpo con almeno venti coltellate, soprattutto all’addome. Poi ĆØ fuggito a bordo di una moto, lasciando la scena del crimine macchiata di sangue.

L’allarme

A dare l’allarme sono stati i vicini e alcuni ragazzi che hanno visto il corpo di Rossella Nappini riverso in terra nell’androne e hanno chiamato il 118 e il 112. Ma in tanti sostengono di aver sentito anche delle urla nei minuti precedenti. “Mio marito ha sentito urlare ‘aiuto’ intorno alle 17, ma quando si ĆØ sporto dal balcone non ha visto nulla. Quando ĆØ uscito per andare a lavorare ĆØ passato davanti all’ascensore e ha visto un corpo disteso ma giĆ  era coperto con un telo”, ha raccontato una residente al Messaggero. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia Trionfale e i sanitari del 118, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna.

L’indagine

Le indagini degli investigatori si sono immediatamente concentrate sull’ex di Rossella, attualmente irreperibile. Alcuni testimoni hanno fatto riferimento a continue liti avute dalla donna con un ex compagno di origine marocchina. Inoltre, le telecamere di sorveglianza della zona hanno ripreso l’uomo mentre si allontanava in moto dopo il delitto. L’uomo ĆØ stato rintracciato e fermato dai carabinieri nella notte tra lunedƬ e martedƬ in un casolare abbandonato nei pressi di Fiumicino. Si trovava ancora in possesso dell’arma del delitto e dei vestiti sporchi di sangue. Ha confessato il delitto e ha detto di aver agito per gelosia e per motivi economici. La donna infatti era uscita per prelevare dei soldi da un bancomat e lui voleva una parte. Il gip ha convalidato il fermo e ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’uomo, che si ĆØ avvalso della facoltĆ  di non rispondere.

La vittima

Rossella Nappini era una donna solare, generosa e impegnata nel suo lavoro di infermiera. Sui social si mostrava come una donna molto allegra, estroversa e senza alcuna paura di raccontarsi. In un post scriveva: “Sono contenta per tutto ciĆ² che ho avuto. Sono contenta non di aver fatto scelte sbagliate, perchĆ© quelle purtroppo le fanno tutti, ma io mi ritrovo due figli meravigliosi che non cambierei con i principi della Regina Elisabetta”. La donna aveva anche un forte senso civico e una sensibilitĆ  verso il tema della violenza sulle donne. Nel 2018 su Facebook, in occasione del suo compleanno, chiedeva donazioni per un centro anti-violenza sulle donne. “Ho scelto questa organizzazione no profit (‘Casa delle donne per non subire violenza - Bologna’, ndr) perchĆ© il suo obiettivo ĆØ molto importante per me - scriveva Rossella - e spero che prenderai in considerazione la possibilitĆ  di offrire un contributo per festeggiare con me. Ogni piccola donazione mi aiuterĆ  a raggiungere il mio obiettivo”. Un gesto che, alla luce di quello che ĆØ successo, risuona come un drammatico presagio.

La fiaccolata

Colleghi, conoscenti e non solo si sono ritrovati martedƬ sera all’Ospedale San Filippo Neri di Roma per ricordare con una commovente fiaccolata Rossella Nappini. Tra le lacrime e il silenzio, hanno espresso il loro cordoglio e la loro solidarietĆ  alla famiglia della vittima. Hanno anche chiesto giustizia e una maggiore tutela per le donne che subiscono violenza. “Rossella era una persona speciale, sempre sorridente e disponibile con tutti. Era una professionista apprezzata e una madre esemplare. Non meritava di morire cosƬ”, ha detto una collega. “Siamo qui per dire basta alla violenza sulle donne, che ĆØ un problema sociale che riguarda tutti. Chiediamo alle istituzioni di intervenire con misure efficaci per prevenire e contrastare questo fenomeno”, ha aggiunto un altro.

Femminicidi, una piaga dell'Italia

L’omicidio di Rossella Nappini ĆØ l’ennesimo caso di femminicidio in Italia, che ha sollevato l’indignazione e la preoccupazione della societĆ  civile e delle istituzioni. Il femminicidio ĆØ l’uccisione di una donna per motivi legati al suo genere, spesso perpetrata da un partner o ex partner, ma anche da altri parenti o conoscenti. Si tratta di un atto estremo di violenza maschile che nasce da una cultura patriarcale e sessista, che considera le donne come oggetti di proprietĆ  o di dominio degli uomini. Secondo i dati Istat, le donne vittime di omicidio volontario nell’anno 2020 in Italia sono state 116, lo 0,38 per 100.000 donne1. Di queste, il 58,8% ĆØ stata uccisa da un partner o ex partner, il 25,9% da un altro parente e il 15,3% da un’altra persona2. Il femminicidio rappresenta quindi la punta dell’iceberg di un fenomeno piĆ¹ ampio e diffuso di violenza contro le donne, che si manifesta in varie forme: fisica, psicologica, sessuale, economica, verbale. Secondo l’indagine Istat del 2014, una donna su tre in Italia ha subito almeno una forma di violenza nel corso della vita1. Questa violenza ha conseguenze gravi non solo sulle vittime dirette, ma anche sui loro figli, sulle loro famiglie e sull’intera societĆ .

Per contrastare il femminicidio e la violenza sulle donne ĆØ necessario un impegno collettivo che coinvolga tutti i livelli: istituzionale, legislativo, giudiziario, sanitario, educativo, mediatico, culturale. ƈ necessario rafforzare le norme e le politiche a tutela delle donne, garantire la loro applicazione e il loro monitoraggio, assicurare la formazione e la sensibilizzazione degli operatori coinvolti, sostenere le reti dei servizi territoriali e delle associazioni che offrono assistenza e protezione alle vittime. ƈ necessario anche promuovere una cultura del rispetto e della paritĆ  tra i generi, contrastando gli stereotipi e i pregiudizi che alimentano la discriminazione e la violenza. ƈ necessario infine coinvolgere gli uomini in questo processo di cambiamento, favorendo la loro presa di coscienza e la loro responsabilizzazione.

Il femminicidio non ĆØ un destino ineluttabile, ma un fenomeno evitabile e prevenibile. Per farlo occorre agire su piĆ¹ fronti e con piĆ¹ forza. Occorre dire basta alla violenza sulle donne e affermare il loro diritto alla vita, alla libertĆ  e alla dignitĆ . 

Potrebbe interessarti l'articolo dedicato al problema dei femminicidi: https://giovaniesaggi.blogspot.com/2023/09/femicidi-in-italia-una-situazione-grave.html

Nuova Vecchia