Il libro del generale Vannacci ĆØ un’offesa all’esercito italiano e alla democrazia,si tratta di un’opera che dimostra l’arretratezza e l’ignoranza del suo autore. Un autore che si ĆØ permesso di denigrare le istituzioni, i colleghi e i cittadini con argomenti infondati, falsi e tendenziosi.
Un libro privato, non pubblico
Il primo punto da sottolineare ĆØ che il libro del generale Vannacci non ĆØ un libro pubblico, ma privato. Si tratta infatti di un’opera che non ĆØ stata sottoposta a nessun controllo editoriale, nĆ© a nessuna verifica di fonti o dati. Il generale ha scritto il libro in modo autonomo e lo ha pubblicato con una casa editrice sconosciuta, senza alcuna autorizzazione da parte del ministero della Difesa. Si tratta quindi di un libro che esprime solo le opinioni personali e soggettive del suo autore, senza alcuna garanzia di veridicitĆ , obiettivitĆ o rispetto delle norme.
Un libro denigratorio, non informativo
Il secondo punto da evidenziare ĆØ che il libro del generale Vannacci non ĆØ un libro informativo, ma denigratorio. Si tratta infatti di un’opera che non ha lo scopo di informare i lettori sulla realtĆ dell’esercito italiano, ma di denigrare le istituzioni, i colleghi e i cittadini con accuse infamanti e calunniose. Il generale ha scritto il libro con uno spirito polemico e provocatorio, usando toni aggressivi e offensivi. Il libro contiene numerosi attacchi al ministro della Difesa, al capo di stato maggiore dell’esercito, ai comandanti delle brigate, ai sindacati militari e ai media. Il generale accusa tutti questi soggetti di essere incompetenti, corrotti, ipocriti e traditori. Il libro contiene anche molte critiche ai cittadini italiani, definiti ignoranti, indifferenti e ingrati verso i militari. Si tratta quindi di un libro che non ha lo scopo di informare, ma di diffamare.
Un libro arretrato, non innovativo
Il terzo punto da mettere in luce ĆØ che il libro del generale Vannacci non ĆØ un libro innovativo, ma arretrato. Si tratta infatti di un’opera che non propone soluzioni o prospettive per il futuro dell’esercito italiano, ma ripropone vecchie idee e pregiudizi del passato. Il generale ha scritto il libro con una visione conservatrice e nostalgica dell’esercito, basata su concetti superati come l’onore, la disciplina, la gerarchia e la fedeltĆ . Il generale ignora o minimizza le sfide e le opportunitĆ che il mondo moderno offre ai militari, come la cooperazione internazionale, la sicurezza umana, la difesa civile e la pace. Si tratta quindi di un libro che non ha lo scopo di innovare, ma di fossilizzare.
Conclusioni
In conclusione, il libro del generale Vannacci ĆØ un’offesa all’esercito italiano e alla democrazia. Ć un libro privato, denigratorio e arretrato. Ć un libro che non merita di essere letto nĆ© diffuso. Ć un libro che va respinto con forza e indignazione da tutti coloro che amano l’esercito italiano e la democrazia.